(M)EScamotage. Cos’è il Mes?
- IL PAMPHLET
- 5 dic 2019
- Tempo di lettura: 2 min
di Michele Messere
Cos’è il Mes? Non te lo dico.

Immaginate un’uscita d’emergenza, con porta in ferro e tanto di maniglia salva panico. Questo è in sintesi il Mes. O meglio, il dibattito che su di esso si è creato.
Un flusso ininterrotto di notizie sul tema che si susseguono da una settimana a questa parte, formando la trama di un vero e proprio bombardamento psicologico. Bombardamento al quale devi sottostare, anzi del quale ti senti parte. Ti senti chiamato in causa, devi dire la tua, e questo continua ad ampliare lo spettro di possibilità che da una semplice notizia il tutto diventi valanga.
In realtà, questo Mes, come qualsiasi notizia che egemonizza il dibattito mediatico, altro non è che un’uscita d’emergenza, della quale si serve la politica d’ogni specie e livello, per non soccombere alle notizie della settimana precedente. Ne esce vinto l’incendiario, colui che per primo butta benzina e fa un rogo delle notizie. Le notizie vanno bruciate, sono carburante, sono petrolio.
E se per qualche ragione si ha la percezione della sproporzione fra l’enorme vociare sulla notizia e la notizia in sé e per sé, la risposta è ora scontata: fino ad una settimana fa il problema era l’Ilva, che stava immobilizzando il dibattito più del previsto. Serviva qualcosa con cui distrarre, serviva un’uscita di emergenza. E la si è trovata nel Mes.
Queste, in sintesi, le regole della comunicazione odierna. Da chi sono decise? C’è qualche spettro nascosto in qualche armadio? Si, nell’armadio di ognuno di noi. Le regole del gioco le stabiliamo noi. Siamo noi che dovremmo decidere di sottrarci sistematicamente a questo meccanismo di egemonizzazione. Come? Non parlandone. Il più attento accuserà ora il paradosso.
Nel frattempo, il Sole 24ore riporta il sondaggio di Demopolis: due persone su tre non sanno cosa sia il Mes. Soltanto il 9% dei sondati ammette di sapere bene di cosa si tratti. Ma in fin dei conti, giusto per esorcizzare, cosa ca**o è ‘sto Mes? Non ve lo dico.
Comments