Lettera aperta a Matteo Renzi
- IL PAMPHLET
- 12 ago 2019
- Tempo di lettura: 3 min
di Carlo Scasserra
Caro Matteo,
Cosa ti abbiamo fatto di male?
Era solo il 2013 quando sei entrato nell’Olimpo della politica italiana, eri un giovane di belle speranze, il tanto atteso rottamatore che avrebbe potuto unire il centro sinistra. Partisti in quinta, avevi la fiducia dell’elettorato e sembrava non avessi rivali, era l’età dell’oro per il centrosinistra italiano e tu eri il nostro, discutibilissimo, Achille . A dirla tutta mi sei sempre stato antipatico, il tuo modo di comunicare non mi ha mai entusiasmato e la tua supponenza la trovavo, e la trovo tuttora, disgustosa, ma non conta il mio parere, conta la fetta enorme di cittadini che in te credeva davvero; erano proprio tanti, ricordi?
D’altronde sei figlio dei tempi in cui la dignità della classe politica è considerata un’onta e, ahimè, non eri esente dal germe populista. Poi le elezioni europee, la più grande dimostrazione di forza del centro sinistra italiano di tutti i tempi, ti eri conquistato l’amore del popolo, ma più importante ancora, la sua fiducia. Non eri pronto al potere dell’investitura popolare, e l’hai dimostrato. Non era un patto hobbesiano quello con il quale ti era stata donata la responsabilità di guidare il Paese, e per fortuna, ma una delegazione momentanea che i cittadini ti avevano concesso in segno di fiducia nelle tue promesse di crescita e lavoro. Poi il crollo, la hybris più nera, la certezza megalomane di poter cambiare totalmente l’assetto statale personalizzando il tutto con una sorta di voto popolare di fiducia sulla tua persona, una strategia turpe che manca di rispetto ad ogni valore democratico. In quel periodo ti ho odiato, e per quello ti detesto ancora, in quell’atto bestiale ho visto il mostro della tracotanza contro popolo e parlamento, gli dei dello stato laico. Hai perso, e ne sono felice, ma come prevedibile le tue promesse sono state disattese, l’unico tangibile risultato della guida Pd targata Renzi è stato l’ascensore che ci ha prima illusi di poter toccare il cielo per poi targarci come nemici del popolo, e, come avrai capito, è difficile scrollarsi di dosso questa etichetta. Nell’ultimo periodo ti eri sapientemente nascosto, cosparso il capo di cenere (forse) e lasciato agli altri la guida del partito e dell’elettorato, sembravi aver imparato dai tuoi errori, sembravi pronto a riguadagnare il posto che credevi ti spettasse attraverso gavetta, sacrificio e lavoro. Ma ora Matteo, ci hai traditi di nuovo. Il problema non è il governo con i pentastellati, non per questioni di principio almeno, il tradimento non è nemmeno dettato da istinti di affarismo come tutti credono, bensì dalla tua solita e ormai arcinota capacità di non riuscire ad essere politicamente analitico sulle questioni che riguardano la tua persona. Tu non vuoi il governo con i 5 stelle per conservare la poltrona qualche mese in più, tu vuoi governare con i grillini perché sei convinto di poter aumentare il tuo consenso e quello del partito così come ha fatto l’altro Matteo: è utopia, ma la tua totale incapacità di autovalutazione non ti permette di rendertene conto. Matteo, saresti un animale politico se fossi conscio dei tuoi limiti, se solo capissi che questo governo invece di farti crescere ti farebbe precipitare: la macchina del fango leghista, la finanziaria da approvare, quella che Salvini farebbe passare come inciucio contro la volontà del popolo italiano ti ucciderà. Ci ucciderà definitivamente.
Abbiamo già affrontato la tua hybris e la punizione divina che ne è scaturita, ma nonostante la fiducia nella tua pietas sia prossima allo zero sento l’esigenza di concludere quest’articolo con una supplica, sperando che anche tu possa redimerti.
Ti scongiuro Matteo, hai la responsabilità di un paese sulle spalle in questo momento, non lasciar vincere di nuovo il tuo ego ipertrofico, piuttosto comincia a lavorare: che si voti ad ottobre. Uniti e forti si vince, l’Unione è l’unica cosa di cui i sovranisti hanno paura. Sono tanti, ma non sono la maggioranza: dimostriamolo insieme!
Comments