LAVORO E TECNOLOGIA.
- IL PAMPHLET
- 1 mag 2018
- Tempo di lettura: 2 min

A: Tornando a casa mi sono soffermato a riflettere su quanto la tecnologia stia mortificando la stessa essenza umana, tanto da credere che la nostra società stia per implodere colpita dai fendenti di una subdola produttività, utile, oramai, solo all’immobilismo di una classe dirigente ristagnante.
B: Non condivido la tua posizione. Credo sia naturale temere stravolgimenti, tanto più radicali, come quelli che siamo costretti ad affrontare in un periodo storico paragonabile, per spessore ed intensità, ad una nuova rivoluzione industriale ma, al contempo, basta dare un’occhiata alle statistiche per estinguere la tua seppur lecita preoccupazione.
A: Sono a conoscenza delle statistiche che indicano quanto, in realtà, l’uso di nuove tecnologie stia portando ad una crescita occupazionale nei paesi che ne stanno usufruendo ma credo che questa sia solo la fase iniziale di un problema che affronteremo negli anni a venire. Mi spiego meglio: la crescita occupazionale in atto è indirettamente proporzionale alla spontaneità dell’essere umano che, a mio avviso, è costretto a rincorrere solo ed esclusivamente le competenze richieste dal mercato, sottovalutando però il “valore umano”. Tutto questo non potrà che portare ad una perdita del proprio “wesen” e, di conseguenza, ad un tracollo proprio nei settori considerati intoccabili dal progresso tecnologico.
B: Non credo di aver assistito al tracollo di quello che chiami “valore umano”, semmai il contrario. Vedo le persone usare mezzi come internet ed essere connessi costantemente con il mondo circostante, ho visto l’uomo nello spazio prima e sulla luna poi, guardo la mia tv satellitare che mi consente di avere a disposizione un numero di canali e programmi televisivi più che variegato. Cos’è l’essenza umana se non la libertà? Ed è innegabile, amico mio, che le possibilità sono lo spirito stesso della libertà!
A: Tutto meraviglioso, se non fosse che la tua “libertà” ti sta portando ad avere, esattamente in questo momento, gli occhi fissi sullo schermo del tuo cellulare...
Carlo Scasserra
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