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La chiusura dei centri d'accoglienza non renderà l'Italia un posto più sicuro. Fidatevi.

  • Immagine del redattore: IL PAMPHLET
    IL PAMPHLET
  • 24 gen 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 18 giu 2019



“Stiamo smontando il business” dice oggi il sior sior kapo, ministro Matteo Salvini a seguito dello sgomberò del Cara di Castelnuovo.

Mentre dal Viminale arrivano voci di un “progressivo svuotamento”.

540 persone che a Castelnuovo erano diventate parte integrante della comunità verranno deportate in nuove aree geografiche, delocalizzate. Per ora non si sa bene dove, come e quante persone andranno in un determinato luogo anziché un altro. Si sa soltanto che a flotte sono state fatte salire dalla mattina di ieri sugli autobus: destinazione classificata “top secret”. Neanche gli autisti a quanto pare sanno bene le coordinate dei posti dove sono diretti.

Colpisce particolarmente che il primo obiettivo sia stato Castelnuovo, proprio perché le testimonianze dei cittadini del luogo riportavano un buon funzionamento della struttura con una radicata integrazione fra cittadini del posto e stranieri. Stranieri che avevano trovato posti di lavoro, cittadini che avevano trovato lavoro all’interno del Cara.

Ma il ministro parla di business e di lotta ai trafficanti, frasi dette e ridette, inculcate nelle menti della fragile plebe, sedimentando paure e timori.


Dunque da ora in poi il nulla. E la stessa sorte toccherà ai principali centri cara in Italia. Un’azione che coinvolgerà circa 6000 persone. Stranieri che dovranno essere redistribuiti sulla base dei nuovi presupposti della nuova Legge sicurezza. Quella che inizialmente era soltanto un decreto, e che da poco è stata approvata dal Parlamento, diventando legge. La stessa legge ritenuta inapplicabile dalla maggior parte delle amministrazioni locali pendenti a sinistra. La stessa legge che ha come obiettivo la creazione del caos.

Si perché, al di là della solita demagogia moralista, al di là dei discorsi del “restiamo umani”, questa legge e lo sgombero dei cara rientrano in un grande progetto ideato dal ministro dell’interno per alimentare il caos, affinchè a Maggio possa ricevere risultati favorevoli. E vi spiego il perché:

Con il Decreto sicurezza, divenuto legge, i richiedenti asilo per ragioni umanitarie non esistono più, o quasi. Contemporaneamente a seguito della legge, non esistono più nemmeno gli Sprar, i centri ordinari per l’accoglienza dei migranti. Si pensi soltanto che a Luglio 2018 si contavano nel circuito degli Sprar 35.881 persone. Tutte persone di cui attualmente non se ne conosce la sorte. Tutte persone che una volta fuoriuscite dal circuito sprar non rientrano in nessun altro tipo di progetto d’accoglienza.

Ad aggravare il caos sono le 13.000 persone che avevano chiesto asilo per ragioni umanitarie e che a seguito dell’eliminazione di tale presupposto nella legge, diventeranno totalmente invisibili.

Ed ora, infine, i Cara, che verranno gradualmente smantellati, facendo finire molte delle persone rientranti in tale circuito per la strada e senza tutele. Si conta che potranno essere un migliaio dei seimila sgomberati, che non avranno tetto o tutele, di conseguenza mille migranti che verranno buttati in strada.


Per quale ragione il ministro che dovrebbe avere a cuore la sicurezza degli italiani fa tutto ciò? Era iniziato con Riace, modello apprezzato in tutto il mondo, il perfetto esempio della buona integrazione, quella che non produce criminalità e disagi, e che invece per Salvini era sbagliato con la scusa tale modello favorisse la criminalità organizzata. Poi sono stati presi di mira gli Sprar. Ed ora i Cara. E dove andranno tutte queste persone? Per quale ragione favorire questo stato di caos ? La soluzione è ancora una volta avanti ai nostri occhi: continua la solida propaganda del ministro, che della salute degli italiani se ne strafotte. A breve cammineranno fra le nostre strade sempre più immigrati ''in cerca di elemosina'', si alimenteranno i crimini commessi nelle periferie a causa dell’aumento delle situazioni di degrado, che saranno tutte una stretta conseguenza delle misure effettuate dal ministero degli interni. Questo perché il kapo Matteo Salvini pensa soltanto ad una cosa: i consensi alle urne. E a Maggio si ritroverà sempre più italiani penzoloni dalle sue labbra grazie alla strategia della paura che sta realizzando.


La realtà è ancora una volta limpida avanti ai nostri occhi: cercando di essere lucidi e mettendo un’attimo da parte la paura dell’ “invasione”, ci rendiamo conto di come la soluzione per una perfetta convivenza con gli immigrati la avevamo, si stava gradualmente realizzando nei vari centri d’accoglienza. La soluzione era stata trovata già da persone come Mimmo Lucano. Situazioni che sono state prese di mira ma che invece avrebbero avuto il bisogno di maggiori agevolazioni. Tutte cose che invece sono state prese di mira dal cancro impersonificato da Matteo Salvini, che senza tali nemici non saprebbe in che modo raccogliere consensi.


Michele Messere

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