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OPINIONE PUBICA

  • Immagine del redattore: IL PAMPHLET
    IL PAMPHLET
  • 11 lug 2018
  • Tempo di lettura: 2 min



Al giorno d’oggi è sempre più difficile fare informazione. Sarà per una scarsa curiosità o per la pretesa di essere già informati, poco importa. Sempre più illustri quotidiani decidono di svilire la propria storia, le proprie origini, preferendo mantenersi a galla con un numero di lettori soddisfacente. Ed è così che pian piano ci ritroviamo “Il Giornale” pubblicare approfondimenti sulle coppie di “Temptation Island” o “Il Mattino” fare sondaggi su quanto siano belli i gattini. Ma non è la cronaca rosa a dover essere considerata la vera nemica di una corretta informazione, quanto il sensazionalismo su temi delicati. Quando la più nota rivista musicale italiana ha deciso di entrare a gamba tesa su questioni che poco hanno a che fare con il proprio campo di competenza ho storto il naso, lo ammetto, ma mai avrei potuto immaginare le grottesche conseguenze che sono scaturite da questo. Tre giorni fa “Il Tempo” ha pubblicato una delle cose più tristi che abbia mai avuto modo di leggere. IL TEMPO.

L’articolo, sensazionalismo allo stato puro, aveva come obiettivo quello di far passare per falsi e bugiardi i politici, artisti e giornalisti che si erano schierati con la rivista “Rolling Stone”.

I simpaticoni del quotidiano capitolino hanno avuto la brillante idea di fingersi dipendenti di una ONG fittizia, la Open Sea. Attraverso falsa identità, hanno ben deciso di contattare tutti i 100 firmatari dell’articolo di “Rolling Stone” affinché questi accettassero di accogliere nella propria dimora uno dei rifugiati della “Open Sea”. Una volta ottenuto il rifiuto del 96% delle celebrità, hanno esposto i fatti al pubblico ludibrio, come se questo fosse un inalienabile segno di doppiezza.

Badate bene, cari lettori, uno Stato non è una casa. Non lo è e basta, non sarà il loro bislacco parere a cambiare l’opinione pubblica, non può. La loro idea sovranista atroce, la loro paura e la loro barbarie non mi tange. Adesso basta, basta far passare per legittime quelle idee che non hanno alcuna base razionale, sono stufo di rispettare il parere di gente che, senza un minimo di analisi critica, spala merda dall’alto di un’ignoranza che è direttamente proporzionale alla più sporca saccenza. Noi non ne abbiamo più voglia, noi persone con una media istruzione, una media capacità di analisi ed una media cultura non ne possiamo più. Non oso immaginare cosa stia vivendo chi mi è superiore sotto ognuno dei tre punti di vista sopraelencati.


Carlo Scasserra

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