top of page

IL MOVIMENTO DELLA NON-DEMOCRAZIA

  • Immagine del redattore: IL PAMPHLET
    IL PAMPHLET
  • 4 nov 2018
  • Tempo di lettura: 3 min


Non essere d'accordo con il capo, non essere d'accordo con la maggioranza, non essere d'accordo con nessuno. Ció potrebbe rappresentare senz'altro un problema sociale. Ma la condizione di chi si trova disaccordo dovrebbe sempre essere tutelata. Se non essere d'accordo con la maggioranza potrebbe rappresentare un problema sociale, non dovrebbe altresì essere questa la ragione per l'emarginazione di uno o più soggetti. Quantomeno questa è l'opinione tradizionalmente democratica con cui sono cresciuto e con cui sono stato educato. Preservare la democrazia significa dunque sopratutto mantenere in vita le minoranze, le diversità, che rappresentano la linfa vitale stessa del concetto di democrazia.


Nonostante questo pensiero limpido dovrebbe rappresentare la sacrosanta verità per qualunque essere vivente di questo mondo, qualcosa in realtà sta invertendo gli schemi. Una massa oscura si sta impadronendo delle coscienze e le sta imbarbarendo.

E voglio specificamente ricondurmi ad un evento accaduto qualche giorno fa (non l'unico, soltanto il più fresco) che ci fa capire come sia in atto un meccanismo di legittimazione del bullismo.

Qualche giorno fa il comandante De Falco, esponente del movimento 5 stelle, si è espresso in merito al decreto sicurezza del sior sior ministro dell'interno Matteo Salvini in maniera negativa. Si è detto contrario al decreto tanto che voterebbe contrariamente in Parlamento per la sua approvazione. Istantaneamente i kapo del movimento si sono attivati per evitare che le dichiarazioni del comandante potessero compromettere i progetti politici, mettendo subito in moto la macchina dell'odio, pronta a reprimere qualsiasi divergenza: orde di manipolati si sono riversate fra le pagine del profilo Facebook del De Falco, pronte a sferrare attacchi a suon di commenti colmi d'odio e frustrazione. Mentre sui giornali trapelava già la notizia di una pronta espulsione di quest'ultimo dalle fila del movimento. Chiaramente macchina riversatasi nella vita pubblica del De Falco, prontamente raggiunto dagli avvoltoi delle notizie. ''Gregorio De Falco, l'esponente m5s contrario al volere del popolo'', sarebbero stati pronti a scrivere di lì a poco i giornalisti.

Questo ''volere del popolo'' instaurato nelle deboli coscienze, che altro non rappresenta se non il volere di pochissimi capaci di manipolare una massa popolare quanto mai più disorientata. Questo ''volere del popolo'' evocato a convenienza, calante in apparenza dal basso, ma che in realtà cala dall'alto come un inquisitore. E la conseguente paura degli adepti al movimento di rispettare sempre le linee guida, apparentemente dettate dal ''volere del popolo'', pena l'esclusione.

Mi chiedo se questa è democrazia. Può mai un movimento istituzionalizzato in tale modo essere compatibile con un qualunque sistema democratico?

E nel frattempo si rimpinzano i cittadini con la gloriosa utopia della 'democrazia diretta' (dietro lo schermo di un pc, che manco gli scenari più distopici di Orwell e Huxley avrebbero mai potuto prevedere) mentre dalle retrovie si alternano i capricci dei pochissimi eletti, persone fuori di testa esaltate dal mito del nuovo Messia in grado di sovvertire ''l'ordine mondiale delle lobby''.


Ordunque mi domando ancora: può una forza politica che prevede il bullismo collettivo contro chiunque remi contro lo pseudo-volere di massa, configurarsi degnamente nello scenario politico di una democrazia?

Che poi proprio De Falco, proprio lui, comandante delle forze armate, figura decantata nel grande teatrino della campagna elettorale, proprio lui oggi vede una valanga di fango volgerglisi sul capo. Figura che ora viene messa in dubbio soltanto per un'opinione divergente.


Ai vertici del movimento c'è soltanto gente che premia l'asservimento di massa, la disciplina, l’applauso al capo. E chiunque si dovesse permettere di dire la propria opinione contrastante viene subito servito con una caterba di odio collettivo e diffamazione.

Non possiamo permetterci di mandare avanti un tale costume. Si perché si tratta di costume, educazione. Sono soltanto persone con un innata propensione al bullismo. Ed è tutta una macchina di bullismo quella del governo attuale di cui la questione De Falco é soltanto l’esempio meno remoto.


Per non parlare poi dell'imponente taglio alla cultura previsto dalla legge di bilacio: 26 milioni di euro in meno. Qui c'è sotto qualcosa. Qui c'è un chiaro progetto che punta alla manipolazione sempre più estesa dei cittadini. Meno cultura ci sarà, più sarà facile il processo di degradazione ed abbruttimento della nostra comunità. Dobbiamo metterci in salvo, perché la situazione e chiara di fronte ai nostri occhi.

Se ci sentiamo degni di portare avanti quel glorioso e bellissimo progetto di nazione lasciatoci dai nostri nonni a seguito di una guerra nera e sanguinosa, ecco che dobbiamo discostarci tanto dal movimento, quanto dalla lega, quanto da qualunque formazione che si solleva a portatrice delle verità assolute degne di essere tutelate con qualunque mezzo. Se vogliamo evitare l'imbarbarimento dobbiamo prendere le distanze e combattere chiunque pensi che nella democrazia possa esistere una e una sola opinione. Democrazia è esaltazione della diversità, ecco perché non sarò MAI a favore di gente così. Si sta compiendo un tentativo di omologazione al fine della manipolazione e noi dobbiamo rendercene conto.


Michele Messere


Comentarios


bottom of page