Delitto Riace
- IL PAMPHLET
- 14 ott 2018
- Tempo di lettura: 3 min

Riace delenda est. Riace va cancellata dalla memoria. Il 09 ottobre 2018 il ministero degli interni, attraverso una delibera, ha stabilito che vanno chiusi tutti i progetti in atto nel comune calabrese e vanno trasferiti tutti i migranti lì residenti.
A questo punto viene da chiedersi se davvero Riace possa rappresentare una minaccia così grande per il nostro paese tanto da dover essere minata specificamente da una delibera. 21 pagine contenenti le ragioni dello stop al progetto: Si parla per esempio di «mancato aggiornamento della banca dati gestita dal servizio centrale», della «mancata corrispondenza tra i servizi descritti nella domanda di contributo e quelli effettivamente erogati», di «anomalie riferite ai diversi immobili donati agli immigrati che non venivano registrati o messi in regola, solo in maniera tardiva», e di «mancata rendicontazione».
Capite bene che grossa minaccia possa essere a questo punto Riace per il paese. Sentite questa poi! Nel documento si legge che un grosso problema è rappresentato dalla gestione dei pocket money , cioè una piccola somma che viene data ai migranti per le spese quotidiane. Visto che capitava che i soldi dei pocket money garantiti dal ministero dell’Interno arrivassero in ritardo, il sindaco di Riace aveva inventato una specie di “moneta riacese” che fungeva da “pagherò” e che poteva essere usata in diversi negozi del comune. Con queste banconote, con stampate le facce di Che Guevara, Gandhi e Martin Luther King, i commercianti incassavano poi l’equivalente in euro.
Beh forse tutto ciò non sarà una grave minaccia per noi cittadini, ma per il ministro della malavita sì. Sapete perché? Perché a Riace risiede il segreto dell’accoglienza, quella vera, che funziona. E il nostro ministro dell’interno lo sa bene. Riace è una grossa minaccia non perché forse ci sono quattro immigrati irregolari, come del resto in tutta Italia. Riace è un minaccia perché è la prova concreta che l’immigrazione può andare a braccetto con l’integrazione. E questo al nostro ministro fa paura. Perché se gli italiani scoprissero davvero cosa è Riace, i suoi piani andrebbero in fumo. Gli italiani arriverebbero a scoprire tutto il marasma di menzogne che è dietro la costante campagna elettorale che fuoriesce dalle quotidiane parole di Matteo Salvini. Ecco perché va messo un bavaglio a Riace. Va messa a tacere perché è il tallone d’Achille della propaganda razzista. Tutto questo è in continuità con tutti i regimi che si rispettino, in cui le minacce interne vanno neutralizzate. Mi ricordo il caso emblematico con cui Mussolini si fece strada una volta per tutte nel parlamento aprendo davvero le porte alla dittatura: l’omicidio di Matteotti. Ieri Matteotti oggi Riace. Il succo non cambia, sempre di omicidio si tratta. Si, perché urliamolo a gran voce: OGGI MATTEO SALVINI HA COMMESSO UN OMICIDIO.
Riace da una ventina d’anni a questa parte aveva ripreso vita. Si era creato l’humus fertile affinché nascesse un nuovo organismo. Oggi questo organismo viene ucciso dal ministro Salvini. Perché ogni propaganda che si rispetti ha il risvolto della medaglia: la messa a tacere della controparte.
La grossa macchina di distruzione delle minoranze colpisce ancora, e stavolta colpisce il modello per eccellenza, il nemico pubblico numero uno. Dopo aver neutralizzato la mente che sta dietro al piano criminale di Riace, Mimmo Lucano, è riuscita finalmente a porre fine a tutto il piano criminale. Bravo ministro! Anche oggi hai fatto il tuo dovere, anche oggi ci hai salvato dalla più grossa minaccia all’ordine pubblico che calava sulle nostre teste! O forse no. Forse Riace era tutt’altro che la minaccia dell’ordine pubblico. E fuori dai nostri confini se ne erano più che accorti di quanto Riace non fosse una minaccia: Nel 2010 Domenico Lucano, sindaco di Riace, si classifica terzo nella World Mayor, un concorso mondiale organizzato dalla City Mayors Foundation, che stila la classifica dei migliori sindaci al mondo; Sempre nel 2010 il regista Wim Wenders realizza un film che parla di Mimmo Lucano e di Riace; Nel 2016 la rivista ‘Fortune’ inserisce Domenico Lucano nella classifica dei 50 uomini più influenti al mondo [è l’unico italiano presente]; Nel 2017 Domenico Lucano vince il premio per la pace di Dresda.
E il nostro ministro cosa fa? Lo arresta. Se fino ad oggi eravate insicuri e non sapevate come giudicare il modello Riace, oggi lo sapete: Riace funziona. L'accoglienza funziona, e la prova è proprio data dalla delibera di due giorni fa. Salvini e company si sono svelati con le loro stesse mani e ci hanno mostrato che Riace funziona proprio perché loro vorrebbero vedere una Riace morta. Da oggi sappiamo che funziona proprio perché il nostro ministro l’ha ritenuta una così grande minaccia, proprio perché è l’affermazione di tutti quegli speranzosi e solidali ideali che un cuore di ghiaccio come quello del nostro ministro dell’interno non potrebbe mai comprendere.
Michele Messere
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