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Anticorpi Sanremesi

  • Immagine del redattore: IL PAMPHLET
    IL PAMPHLET
  • 21 gen 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Ovvero l’ennesima battaglia: Salvini contro “qualcuno”


Di Michele Messere

Osservo sempre con un misto fra tenerezza e compassione le polemiche che ritualmente, di anno in anno, contribuiscono all’alone di nebbia che va a posarsi ed avvolgere la kermesse sanremese.

Nonostante io sia un fedelissimo del festival della canzone italiana, e dunque il mio giudizio soffra di una flessione inevitabilmente positiva, una cosa ormai la so per certa: non bisogna dar adito alle polemiche che sorgono prematuramente perché spesso nate ed alimentate vuoi da televisioni private che si apprestano a fare concorrenza alla Rai durante la prima settimana di febbraio, vuoi ancora da politici che per loro notorietà sanno già che dal festival ne potrebbero uscire lesi.

Perché il palco di Sanremo, benché sia un’arma a doppio taglio per chi lo solchi, è un luogo-non luogo che influenza, plasma, e che in ogni caso esercita un ascendente sulla coscienza collettiva degli italiani. La leggerezza della manifestazione è funzionale al cedimento delle difese immunitarie dello spettatore che dunque nel momento di maggiore vulnerabilità interiorizzerà e farà sue le sensazioni, emozioni o concezioni che da quel palco verranno esposte. Ecco come, per il politico astuto e sotto tiro, Sanremo rappresenta una minaccia.

E vengo al dunque. Molti di voi avranno già sentito parlare delle polemiche sul “rapper sessista”. Parlo di Junior Cally, che forse molti di voi non conoscevano prima del contraddittorio sorto negli ultimi giorni . C’è un’altra cosa che forse molti di voi non sanno: questa polemica prende vita il 19 Gennaio alle ore 10 con un “twit” della candidata alla guida dell’Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni, in quota Lega. Post poi “re-twittato” da Matteo Salvini. La cosa diventa virale ma non basterà un solo Twit, nel giro di altre 48 h infatti, dal profilo ufficiale di Matteo Salvini ne usciranno ben 7 sul tema. Domenica sera ne parla persino da Giletti (ovviamente su La7). Insomma, pare questa essere una vera e propria priorità per l’ex ministro.


Ma c’è un’altra cosa che forse molti di voi non sanno: Junior Cally porterà sul palco di Sanremo una canzone “antipopulista”. Ciò che si intende infatti da tutti i giornali che hanno ascoltato in anteprima le 24 canzoni in gara è che il suo brano sarà dichiaratamente schierato contro Salvini (in una strofa pare tirerà in ballo persino il papeete ed il mojito). Ma non finisce qui, citando la più autorevole voce della critica musicale italiana, Gino Castaldo, «Sarà una delle sorprese del festival, irrivirente, sboccato, antipolitico». Per la Gazzetta dello sport è il migliore in gara, mentre il Corriere della Sera gli da un 7. Promosso a pieni voti, quasi, e dunque una vera e propria minaccia per l’aspirante dei “pieni poteri”.


Il trucco è ormai svelato: Neutralizzazione preventiva del dissenso. Ennesima trovata partorita dagli esperti di comunicazione di Luca Morisi. È una sorta di preventiva auto-difesa. Un “vaccino” per evitare che, una volta seduti di fronte ai televisori ed alienati dalla kermesse sanremese, nel momento in cui le difese immunitarie si abbasseranno, gli elettori del carroccio non potranno essere “contagiati” dal virus “buonista”. Insomma, la miglior difesa è l’attacco, che se preventivo ancor più efficace.

 
 
 

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